![]() In many situations, the owner of the phone may be willing to provide the investigator access to this data (through a documented consent agreement). This data, which may be in the form of a picture or a video or a clip of audio, can be of significant forensic interest to an investigator. In many situations, for example, in cases of accidents, malicious intimidation through text messages or multiple shootings, a smart phone can be used to document the incident. As a result there has been a spike in the use of these devices for documenting different scenarios that are encountered by the users as they go about their daily lives. The amount of data stored on smart phones and other mobile devices has increased phenomenally over the last decade. In conclusione, dopo aver illustrato l’attuazione di tre casi di studio che evidenziano le potenzialità e i limiti delle tecniche descritte nei capitoli precedenti, vengono sinteticamente esposti i risultati ottenuti e delineate alcune prospettive e ambiti di sviluppo futuri sulle tematiche della Mobile Forensics. Questa nuova branca delle scienze forensi consente di risolvere alcune problematiche esposte nel corso del testo e legate, essenzialmente, ai casi in cui il dispositivo è inaccessibile, oppure le informazioni non sono reperibili altrove. La terza parte approfondisce la Mobile Cloud Computing Forensics, anche alla luce delle recenti implementazioni determinate dallo sviluppo del Mobile Cloud Computing, allo scopo di estendere l’area di ricerca delle evidenze digitali connesse all’uso dei mobile device. In particolare, dopo un excursus sugli aspetti peculiari di questa branca delle scienze forensi digitali e sulle procedure applicabili, vengono analizzate le caratteristiche di alcuni sistemi operativi per dispositivi portatili (Android di Google e iOS di Apple) e le tecniche che consentono il rinvenimento delle evidenze digitali, l’acquisizione del contenuto e, infine, l’interpretazione delle informazioni estratte. La seconda parte affrontata in maniera specifica la Mobile Device Forensics. La prima parte introduce la tematica della Digital Forensics attraverso un esame dettagliato delle fasi e dei processi che consentono di individuare, acquisire, analizzare, valutare e presentare l’evidenza digitale conformemente agli standard ISO/IEC 27037:2012 e ISO/IEC 27042:2015 successivamente, viene esaminato l’aspetto giuridico relativo all’investigazione digitale. ![]() L’obiettivo di questa tesi è quello di fornire una serie di soluzioni tecnico-forensi, fondate su metodologie e principi giuridici attinenti l’investigazione digitale, in grado di risolvere il maggior numero di criticità connesse all’analisi dei mobile device, tra cui, si caratterizza per l’apporto innovativo, la possibilità di estendere la ricerca delle evidenze all’ambiente di mobile cloud computing. The implementation provides both command-line and web user interfaces, and can be readily incorporated into established forensic processes. To demonstrate the utility of this approach, we present a proof-of-concept acquisition tool, kumodd, which can acquire evidence from four major cloud drive providers: Google Drive, Microsoft OneDrive, Dropbox, and Box. ![]() In this work, we introduce the concept of API-based evidence acquisition for cloud services, which addresses these concerns by utilizing the officially supported API of the service. Specifically, it makes the incorrect assumption that all storage content for an account is fully replicated on the client further, there are no means to acquire historical data in the form of document revisions, nor is there a way to acquire cloud-native artifacts, such as Google Docs. This approach requires labor-intensive reverse engineering efforts, and ultimately results in an acquisition that is inherently incomplete. Currently, evidence acquisition for such services still follows the traditional method of collecting artifacts on a client device. ![]() Cloud computing and cloud storage services, in particular, pose a new challenge to digital forensic investigations.
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